Come e Quando Abbandonare il Ciuccio
Per un bambino, abbandonare il ciuccio ed affrontare il mondo senza il suo fidato compagno è un grande atto di coraggio: rappresenta il momento in cui si diventa grandi, in cui si acquista tanta fiducia da non aver più bisogno di quella grande consolazione chiamata "ciuccio".
I pediatri consigliano alle madri di togliere il ciuccio prima dei due anni o, perlomeno, prima dei tre anni di età; questo per consentire un corretto sviluppo del palato ed una giusta crescita dei dentini.
Eppure, noi mamme lo sappiamo, convincere un bambino ad abbandonare il ciuccio può rivelarsi una vera e propria sfida, specie se il piccolo non si sente ancora pronto.
In realtà, non esiste un momento ideale in assoluto in cui far interrompere al bambino il rapporto con il ciuccio poichè ogni bimbo ha i pripri tempi, il proprio carattere e le proprie necessità emotive.
Dunque non accaniamoci nel voler privare il nostro piccolo del suo migliore amico: sarà lui a farci capire quando sarà pronto.
Far sparire il ciuccio è però assolutamente vietato: una brusca interruzione, infatti, potrebbe creare un trauma nel bambino.
L'abbandono dovrà essere graduale e si verificherà quando il bambino avrà acquistato sufficiente fiducia in sè stesso da non volere più il ciuccio.
Anche noi genitori, però, possiamo fare qualcosa per aiutarlo in questa delicata fase, magari, servendoci di piccole astuzie che porteranno, prima alla riduzione della frequanza di utilizzo del ciuccio, poi al suo completo abbandono. Vediamo allora alcuni consigli per aiutare il nostro piccolo a diventare grande:
- per fare i primi passi verso l'indipendenza dal ciuccio, approfittiamo dei momenti tranquilli (in casa da soli, fuori per una passeggiata al parco...) ed evitiamo invece i periodi in cui vi possono essere delle novità che potrebbero spaventare il bambino (arrivo di un fratellino, inserimento al nido...)
- limitiamo l'uso del ciuccio alle situazioni più critiche, per esempio, quando è l'ora della nanna o quando la mamma non è nei paraggi. Nel primo caso, il bimbo ha bisogno di rilassarsi, mentre nel secondo caso, il piccolo andrà alla ricerca di sicurezza, la quale, non potendo provenire dalla madre, gli verrà data dal fedele compagno di viaggio.
- cerchiamo di spostare l'attenzione del bimbo su altri oggetti e passatempi: giochiamo, guardiamo un po' i cartoni, facciamo una passeggiata, riordiniamo la cameretta... tutto quello che può saltarci in mente! Il bambino si sentirà così più "grande" e non avrà il tempo di pensare al suo amato ciuccio; si accorgerà, in oltre, di poterne fare a meno (un altro punto a favore della sicurezza in sè stessi!).
- non focalizziamo l'attenzione sul ciuccio. Sono quindi da evitare atteggiamenti ed insistenze per faglielo abbandonare: oltre a ricordarsi sempre del ciuccio, in questo modo, vi si attaccherebbe maggiormente.
- in fine, evitiamo rimproveri e punizioni, ma, al contrario, premiamolo ogni qual volta ci accorgiamo dei suoi progressi nel non usare più il ciuccio.